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Scambio sul Posto: come funziona e cosa accadrà a fine 2024

Come funziona Lo Scambio sul Posto

Lo Scambio sul Posto è un sistema di gestione dell’energia elettrica che consente ai proprietari di impianti fotovoltaici di compensare l’energia prodotta in eccesso dall’impianto, e dunque immessa in rete, con l’energia prelevata dalla rete stessa in un secondo momento quando l’impianto fotovoltaico non è sufficiente da solo a coprire i propri fabbisogni energetici, come ad esempio durante le ore notturne o di basso irraggiamento solare. Di seguito un breve riassunto di come funziona lo Scambio sul Posto:

  • Produzione e immissione in rete: quando l’impianto fotovoltaico produce più energia di quella necessaria a coprire i propri fabbisogni, l’energia in eccesso viene immessa nella rete elettrica nazionale.
  • Prelievo dalla rete: nei momenti in cui il l’impianto non produce energia sufficiente, il surplus di energia necessaria a coprire i propri fabbisogni energetici viene prelevata dalla rete elettrica nazionale.
  • Remunerazione: con la convenzione GSE di Scambio sul Posto viene riconosciuto ritorno economico in base al valore minore tra l’energia immessa in rete e quella prelevata dalla rete stessa.

Per poter usufruire del servizio di Scambio sul Posto, è necessario che gli impianti di produzione e consumo siano collegati a un solo punto di connessione con la rete pubblica (POD).

Cosa accadrà dopo la fine dello Scambio sul Posto

Lo Scambio sul Posto è stato per anni una delle principali forme di incentivazione per chi ha installato impianti fotovoltaici nella propria abitazione o azienda al fine di produrre energia elettrica da fonte rinnovabile. Tuttavia, con l’attuazione della direttiva Red II (D.Lgs. 199/2021), a fine 2024 lo Scambio sul Posto è destinato a terminare, segnando il passaggio a nuovi sistemi di rendita per gli impianti di produzione di energia solare, come il Ritiro Dedicato e le Comunità energetiche.

Dunque, a partire dal 01/01/2025, gli impianti fotovoltaici dovranno passare a forme di incentivazione diverse, come le comunità energetiche o il ritiro dedicato. L’art. 4-ter del D.L. Energia prevede una graduale uscita dal servizio, con priorità per impianti più potenti e datati.

Dopo la cessazione dello Scambio sul Posto, i proprietari di impianti fotovoltaici avranno tre alternative:

  • Ritiro Dedicato: Vendere l’energia prodotta al GSE a un prezzo determinato dal decreto ministeriale.
  • Autoconsumo e Comunità Energetiche: Consumare l’energia prodotta e immettere l’eccedenza nella rete, ricevendo un corrispettivo basato sul valore di mercato dell’energia.
  • Installare sistemi di accumulo dell’energia: riducendo così la dipendenza dalla rete e ottimizzando l’uso dell’energia autoprodotta.

Dettagli sugli incentivi che rendono il fotovoltaico un investimento economicamente vantaggioso

Per chi in Italia installa un impianto fotovolatico non mancano le opportunità per rendere l’investimento economicamente vantaggioso. Di seguito i principali incentivi approvati, finalizzati a rendere il processo di installazione più accessibile:

  • detrazione fiscale del 50%: questo incentivo fiscale – per persone fisiche e imprese – consente di recuperare il 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, con un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. La detrazione viene ripartita in 10 rate annuali;
  • bonus fotovoltaico a fondo perduto: rivolto alle famiglie con ISEE inferiore ai 15.000 euro, offre un contributo del 60% delle spese sostenute per l’installazione del sistema, con un limite di spesa di 4.800 euro;
  • scambio sul posto: questo meccanismo consente di vendere l’energia elettrica prodotta in eccesso alla rete elettrica locale, contribuendo a ridurre i costi energetici per persone fisiche e imprese, permettendo la vendita dell’energia elettrica prodotta in eccesso alla rete elettrica locale.

Come ottenere i vantaggi della detrazione fiscale del 50%

Per poter usufruire della detrazione fiscale del 50% per l’installazione di un impianto fotovoltaico, che rientra negli interventi di “Risparmio energetico, Opere finalizzate al risparmio energetico, realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette (Detraibile, purché sia certificato il raggiungimento degli standard di legge)”, è fondamentale soddisfare i seguenti requisiti:

  • non usufruire dei benefici del Quinto Conto Energia
  • utilizzare l’impianto fotovoltaico al fine di “autoconsumare” l’energia elettrica prodotta e non  per fini commerciali a fini commerciali

Per garantire l’ottenimento della detrazione, è essenziale conservare accuratamente i seguenti documenti:

  • documenti attestanti l’acquisto e l’installazione dell’impianto fotovoltaico;
  • eventuali abilitazioni amministrative richieste dalle norme edilizie oppure una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

In questo contesto risulta dunque essenziale distinguere l’impianto fotovoltaico dall’impianto solare termico: l’impianto fotovoltaico produce energia elettrica, il solare termico invece è progettato per riscaldare acqua sanitaria.

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